Lagarde: non è inizio di una discesa lineare
Le prospettive
Per le prossime decisioni sui tassi la Bce si baserà «sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi». Lo rende noto il Consiglio direttivo al termine della riunione.
Inflazione, stime 2024 al 2,5%
Nonostante il netto calo dell'inflazione che ha spinto il consiglio direttivo a varare il primo taglio dei tassi da settembre 2019, la Bce lamenta che «malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno». Queste tensioni- si sottolinea nel comunicato finale del Consiglio - si riflettono nelle ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e quella di fondo che «sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo. Gli esperti indicano ora che l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026». Migliorano invece le stime sul Pil, infatti la Bce si attende che la crescita economica aumenti allo 0,9% nel 2024 (+0,3 punti sulle previsioni precedenti), all’1,4% nel 2025 (-0,1 punti) e all’1,6% nel 2026 (stabile).
Migliora crescita Eurozona
La Bce ha migliorato la sua stima di crescita per l'economia dell'Eurozona nel 2024, portandola a 0,9% da +0,6% indicato nelle 'staff projections' dello scorso marzo. Per il 2025 la crescita stimata è ora 1,4% da 1,5% indicato ad aprile, per il 2026 è confermato l'1,6%
BTp: rendimento 10 anni sale a 3,87% dopo Bce, spread sale a 131
Incremento dei rendimenti dei titoli governativi dell'Eurozona all'annuncio del taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e delle stime su inflazione e crescita nell'area. Il rendimento del BTp decennale benchmarck a 10 anni è salito al 3,87%, dal 3,83% precedente all'annuncio, e parallelamente quello del Bund di pari scadenza si è mosso da 2,53% a 2,56% portando il differenziale a 131 punti (130 prima dell'annuncio). Stesso movimento di un paio di punti base ha interessato le scadenze a 2 e 5 anni dei titoli italiani. La decisione di Francoforte era ampiamente attesa così come la cautela espressa dall'istituto su eventuali mosse future mentre sono state alzate le previsioni sull'andamento dell'inflazione.
Lagarde, inflazione sopra il 2% anche nel 2025
Nell'area euro, «malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata» e dunque «l'inflazione resterà probabilmente al di sopra dell'obiettivo fino a gran parte del prossimo anno». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde con parole diverse rispetto a quelle della cofnerenza stampa di aprile, quando aveva indicato che l'inflazione avrebbe visto delle «fluttuazioni attorno ai livelli attuali, prima di scendere al nostro obiettivo (del 2%, ndr) a metà 2025».
La reazione di Giorgetti
«Finalmente la Bce ha tagliato i tassi. Una decisione attesa, opportuna, coerente con la situazione attuale e, guardando gli ottimi dati di riduzione dell'inflazione in Italia, ben al di sotto della media dell'area euro...anche doverosa. Era ora. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo in questa direzione». Lo dichiara il ministro dell'economia e finanze Giancarlo Giorgetti.
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