Professionisti: accesso ai fondi UE senza limiti

Bruno Pagamici - Dottore commercialista in Macerata

L’accesso dei professionisti ai fondi UE deve essere pieno e senza ostacoli: i bandi regionali per la concessione delle agevolazioni non possono stabilire limitazioni di carattere soggettivo ai fini della loro ammissibilità tra i soggetti beneficiari. Lo ha affermato l’Agenzia per la coesione territoriale, che fornisce l'interpretazione corretta della disposizione della legge di Stabilità 2016 in cui viene sancita l’equiparazione dei professionisti alle PMI nell’accesso ai fondi strutturali FSE e FESR. L’equiparazione non si ferma ai finanziamenti: l’Autorità, infatti, afferma che anche i bandi di gara per un appalto pubblico di lavori, servizi o forniture dovranno essere aperti ai professionisti.

 Nessun paletto, ostacolo e limitazione dovrà essere posto per l’accesso dei professionisti ai fondi strutturali UE.

Il principio è sancito dall’Agenzia per la coesione territoriale con la circolare n. 8321 del 10 ottobre 2016 .
Le puntualizzazioni dell’Agenzia sono intervenute per chiarire, su espressa richiesta delle Autorità di Gestione dei Programmi operativi (PO) cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), la disposizione della legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015) che ha ammesso esplicitamente i professionisti a beneficiare dei fondi strutturali europei FSE e FERS 2014-2020.
Legge di Stabilità 2016

In particolare, il comma 821 dell’art. 1 della legge di Stabilità 2016 ha affermato l’equiparazione dei professionisti alle PMI nell’accesso ai fondi strutturali europei.
La disposizione si conforma alla Raccomandazione 2003/361/CE, che “considera impresa ogni entità a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che svolga un’attività economica”. In tale definizione, recependo anche la consolidata interpretazione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sono incluse anche le entità che svolgono attività a titolo individuale