Il renminbi cinese diventa digitale: è davvero un’opportunità?
Il renminbi cinese diventa digitale. Pechino ha cominciato a sperimentare, limitatamente a quattro città, l’utilizzo dello yuan digitale (e-CNY). Se la banca centrale cinese (PBOC) è la prima a lanciare ufficialmente (in modo soft) una valuta elettronica, circa l’80 per cento delle banche centrali mondiali sta studiando la fattibilità, la praticità, e le implicazioni della creazione di proprie valute digitali.
(1) Le valute elettroniche emesse dalle banche centrali (definite “central bank digital currencies” - CBDC) si differenziano dalle cripto-valute per l’assenza di anonimato. Nel caso dell’e-CNY, la PBOC utilizzerà la tecnologia blockchain per tracciare i detentori e l’utilizzo di ciascun e-CNY emesso, ossia l’intero corso delle transazioni di ciascun e-CNY – esattamente l’opposto dell’anonimato decentralizzato perseguito dal Bitcoin.
(2) La PBOC ha forti ambizioni per l’e-CNY al di fuori dei confini della Cina: l’idea è di proporla come una valuta che altri paesi potrebbero utilizzare per bypassare il dollaro, o la dipendenza dal sistema di pagamenti statunitense SWIFT. Tuttavia, l’e-CNY deve affrontare la sfida della convertibilità.
(3) Poiché l’e-CNY verrà emesso come sostituto del contante, e pertanto non genererà interessi, non dovrebbe fare concorrenza ai depositi bancari che generano interessi. Tuttavia, potrebbe portare vantaggi (quali efficienza, copertura e dati in tempo reale), che le banconote e le monete non possono offrire. In ogni caso, dal momento che in buona parte dei paesi avanzati i tassi d’interesse sui depositi bancari sono a zero, le valute digitali possono comunque rappresentare una forte fonte di concorrenza per le banche di tali paesi.
(4) Un lancio di successo dell’e-CNY potrebbe contribuire a incrementare il prestigio del renminbi a livello internazionale e come valuta di riserva, a svantaggio del dollaro USA, dell’euro, dello yen, e della sterlina. Tuttavia, non riteniamo sufficiente questa innovazione per soppiantare l’egemonia del dollaro sulla scena mondiale, considerato che anche la Fed potrebbe emettere dollari digitali in futuro, e probabilmente lo farà.
Conclusioni
Fu la Cina a inventare la moneta a corso legale nel VII secolo, e nel secolo XI il governo monopolizzò l’emissione di moneta. Pertanto, appare appropriato che sia la PBOC la prima grande banca centrale a lanciare una valuta digitale. Le altre banche centrali potrebbero in futuro seguire il suo esempio, comprese la Fed e la BCE. L’invenzione della moneta a corso legale conferì ai governi un potere enorme.
Per molti versi, le innovazioni nel campo dell’emissione di monete sovrane a corso legale sono rimaste indietro rispetto allo sviluppo del commercio elettronico, e le banche centrali corrono oggi il rischio di un’erosione del signoraggio, se esse stesse resteranno disintermediate. Si potrebbe considerare le CBDC come una contromisura alla crescita delle cripto-valute, rispetto alle quali godono del vantaggio chiave di essere meno volatili. È probabile che in un prossimo futuro le CBDC prevalgano come mezzo di scambio, unità di conto, e riserva di valore dominante.
L’e-CNY potrebbe offrire diversi vantaggi, ma ha anche caratteristiche che potrebbero essere considerate dei difetti.
I dubbi irrisolti riguardo soprattutto la convertibilità al di fuori della Cina. È probabile che nei prossimi anni anche la Fed, la BCE, e altre banche centrali emettano le proprie CBDC, presumibilmente con proprie caratteristiche e contenuti tecnologici (come ad esempio la possibilità di confiscare la valuta digitale in determinate situazioni), che potrebbero determinare la loro popolarità come valute internazionali e avere implicazioni a livello del meccanismo di trasmissione delle politiche monetarie. Nei prossimi anni, sarà di grande interesse osservare lo sviluppo delle diverse CBDC.